Escursione
DOMENICA 24 GIUGNO 2012
MONTE MONDEVAL CADORE
MONTE MONDEVAL CADORE
Partenza in auto alle ore 6.00 dal solito piazzale antistante le Poste di San Giovanni Lupatoto.
Prendiamo la A4 in direzione Venezia e successivamente, dopo un tratto sul nuovo passante, la A27 per Belluno uscendo a Ponte delle Alpi; proseguendo in direzione Cortina d'Ampezzo arriviamo a Longarone, dove ci aspettano brioche calde e cappuccio.
Da qui, sulla SP251 direzione selva di Cadore, passeremo Forno di Zoldo e arriveremo fino a Santa Fosca, località Toffol (Mt 1468) dove lasceremo le auto, tra le pittoresche case di legno, tipiche della zona.
Da qui, con gli scarponi ai piedi, verso le 9.30 ci incamminiamo lungo il sentiero 465, sempre in salita, prima attraverso un fiabesco bosco e poi, lungo il rio Lonchiesuoi all'ombra (si fa per dire) del maestoso massiccio del Cernera (famoso per essere ricco di fossili di bivalvi e ammoniti), fino a giungere a Ponte di Sassi (2115 Mt), piccola formazione naturale sotto cui scorre una cascatella formata dal Rio delle Baste.
La salita continua ma il panorama che ci si apre man mano davanti fa dimenticare la fatica: una verde vallata racchiusa tra i neri Mondeval e Piz del Corvo e le bianche pareti di Dolomia stratificata del Formin.
Dopo esserci affacciati per uno sguardo verso Nord dalla Forcella Giau (Mt 2.360), con un ultimo strappo in salita, giungiamo sulla cima del Mondeval detta del Corvo Alto (Mt 2.455) spettacolare balcone naturale a 360°, oltre che sui vicini Lastòni di Formin, la Croda da Lago, il Becco di Mezzodì e l'imponente Pelmo, anche sulle grandi montagne dell'area dolomitica.
Mentre riprendiamo fiato, nel silenzio interrotto solo dai fischi delle numerose marmotte, ci spostiamo per pochi minuti solo con le ali della fantasia e immaginiamo come doveva essere quest'altipiano quando era una grande e piatta laguna tropicale simile a quella delle Bahamas, in cui camminavano i primi dinosauri.
Dalla cima è ben visibile pure la Casera/bivacco Mondeval di Sopra a cui puntiamo direttamente per la sosta pranzo (al sacco), scendendo fra declivi erbosi e rododendri.
A pochi metri si erge un grande masso erratico proveniente dai lastoni di Formin, sotto al quale nel 1987 fu rinvenuta una sepoltura mesolitica "vecchia" di 7.000 anni: lo scheletro di un individuo adulto di circa 40 anni seppellito con resti di un pasto, resine con propoli e il suo corredo funebre (utensili e armi, manufatti in osso o corno di cervo fra cui due punteruoli e un arpione a denti alterni).
In ambito scientifico fu una scoperta di portata mondiale, in ragione del perfetto stato di conservazione dei reperti di origine organica e soprattutto dell'alta quota in cui venne rinvenuta una sepoltura di tale antichità; si può presumere che l'uomo abbia trovato la morte durante una battuta di caccia, forse precipitando da un dirupo e sepolto con rito funebre dai suoi compagni.
Dagli studi fatti sui manufatti ritrovati, l'ipotesi più verosimile sembra essere quella secondo la quale durante l'estate gruppi di cacciatori provenienti dalle vallate sottostanti seguissero i branchi di animali fino a Mondeval de Sora.
Da qui puntiamo verso la forcella Ambrizzola a cui non è necessario salire perché quasi subito incontriamo il sentiero 466 che piegando a destra in decisa discesa, ci condurrà in un 1 ora e mezza, tra prati e ruscelli, fino a una stradina asfaltata e poi al punto di partenza.
Difficoltà: Nessuna difficoltà, ma è necessario un po' di allenamento per affrontare quasi 1000 Mt di dislivello.
Attrezzatura: Abbigliamento da montagna e sono consigliati i bastoncini.
Dislivello: Circa 1000 Mt.
Tempi di percorrenza: 6 ore escluse le soste.
Pranzo: Al sacco.
Ai non soci sarà richiesta una quota di partecipazione di € 3,00 per spese organizzative.
Per informazioni e iscrizioni:
Alessia Fino: 349 8318408 mail: finale1970@gmail.com
Alessandro Moltomoli: 333 5437005
Ci troviamo il giovedì sera dalle ore 21,00 presso la Pizzeria da Gianni San Giovanni Lupatoto.
Prendiamo la A4 in direzione Venezia e successivamente, dopo un tratto sul nuovo passante, la A27 per Belluno uscendo a Ponte delle Alpi; proseguendo in direzione Cortina d'Ampezzo arriviamo a Longarone, dove ci aspettano brioche calde e cappuccio.
Da qui, sulla SP251 direzione selva di Cadore, passeremo Forno di Zoldo e arriveremo fino a Santa Fosca, località Toffol (Mt 1468) dove lasceremo le auto, tra le pittoresche case di legno, tipiche della zona.
Da qui, con gli scarponi ai piedi, verso le 9.30 ci incamminiamo lungo il sentiero 465, sempre in salita, prima attraverso un fiabesco bosco e poi, lungo il rio Lonchiesuoi all'ombra (si fa per dire) del maestoso massiccio del Cernera (famoso per essere ricco di fossili di bivalvi e ammoniti), fino a giungere a Ponte di Sassi (2115 Mt), piccola formazione naturale sotto cui scorre una cascatella formata dal Rio delle Baste.
La salita continua ma il panorama che ci si apre man mano davanti fa dimenticare la fatica: una verde vallata racchiusa tra i neri Mondeval e Piz del Corvo e le bianche pareti di Dolomia stratificata del Formin.
Dopo esserci affacciati per uno sguardo verso Nord dalla Forcella Giau (Mt 2.360), con un ultimo strappo in salita, giungiamo sulla cima del Mondeval detta del Corvo Alto (Mt 2.455) spettacolare balcone naturale a 360°, oltre che sui vicini Lastòni di Formin, la Croda da Lago, il Becco di Mezzodì e l'imponente Pelmo, anche sulle grandi montagne dell'area dolomitica.
Mentre riprendiamo fiato, nel silenzio interrotto solo dai fischi delle numerose marmotte, ci spostiamo per pochi minuti solo con le ali della fantasia e immaginiamo come doveva essere quest'altipiano quando era una grande e piatta laguna tropicale simile a quella delle Bahamas, in cui camminavano i primi dinosauri.
Dalla cima è ben visibile pure la Casera/bivacco Mondeval di Sopra a cui puntiamo direttamente per la sosta pranzo (al sacco), scendendo fra declivi erbosi e rododendri.
A pochi metri si erge un grande masso erratico proveniente dai lastoni di Formin, sotto al quale nel 1987 fu rinvenuta una sepoltura mesolitica "vecchia" di 7.000 anni: lo scheletro di un individuo adulto di circa 40 anni seppellito con resti di un pasto, resine con propoli e il suo corredo funebre (utensili e armi, manufatti in osso o corno di cervo fra cui due punteruoli e un arpione a denti alterni).
In ambito scientifico fu una scoperta di portata mondiale, in ragione del perfetto stato di conservazione dei reperti di origine organica e soprattutto dell'alta quota in cui venne rinvenuta una sepoltura di tale antichità; si può presumere che l'uomo abbia trovato la morte durante una battuta di caccia, forse precipitando da un dirupo e sepolto con rito funebre dai suoi compagni.
Dagli studi fatti sui manufatti ritrovati, l'ipotesi più verosimile sembra essere quella secondo la quale durante l'estate gruppi di cacciatori provenienti dalle vallate sottostanti seguissero i branchi di animali fino a Mondeval de Sora.
Da qui puntiamo verso la forcella Ambrizzola a cui non è necessario salire perché quasi subito incontriamo il sentiero 466 che piegando a destra in decisa discesa, ci condurrà in un 1 ora e mezza, tra prati e ruscelli, fino a una stradina asfaltata e poi al punto di partenza.
Difficoltà: Nessuna difficoltà, ma è necessario un po' di allenamento per affrontare quasi 1000 Mt di dislivello.
Attrezzatura: Abbigliamento da montagna e sono consigliati i bastoncini.
Dislivello: Circa 1000 Mt.
Tempi di percorrenza: 6 ore escluse le soste.
Pranzo: Al sacco.
Ai non soci sarà richiesta una quota di partecipazione di € 3,00 per spese organizzative.
Per informazioni e iscrizioni:
Alessia Fino: 349 8318408 mail: finale1970@gmail.com
Alessandro Moltomoli: 333 5437005
Ci troviamo il giovedì sera dalle ore 21,00 presso la Pizzeria da Gianni San Giovanni Lupatoto.